Il cuore dell'azienda.
I contratti sono il cuore che fa vivere l’azienda, ma spesso sono poco curati, se non del tutto dimenticati.
Di solito si risolvono in un collage di clausole trovate su Internet, affastellate alla rinfusa, ridondanti e contraddittorie: nella migliore delle ipotesi non servono a nulla, nella peggiore sono addirittura controproducenti.
L’imprenditore, suo malgrado, se ne rende bene conto solo quando, sorto un problema, si rivolge all’avvocato nella speranza di una soluzione, e si sente spiegare che “purtroppo, con simili accordi, non c’è molto da fare“.
Il contratto “standard”, il modello generico scaricato da Internet o, peggio, quello autocostruito senza cognizioni giuridiche e sulla base della sola “assonanza” di clausole, finisce sempre per non prevedere il caso concreto verificatosi, e così non tutela l’imprenditore, anzi talvolta addirittura lo pregiudica.
Il contratto, per funzionare, deve essere confezionato su misura, e per questo richiede l’investimento di tempo del cliente ed un lavoro certosino dell’avvocato.
E’ necessario individuare esattamente quali saranno i rapporti tra le parti, immaginare tutte le possibili criticità e predisporre i meccanismi per la loro soluzione o, in alternativa, per la salvaguardia del cliente.
Il tutto tenendo ben presente quale sia la forza contrattuale del cliente, ossia il suo potere di imporre tali condizioni alla controparte.
Diversa ma altrettanto importante è l’analisi dei contratti già predisposti dalla controparte e più o meno “imposti” al cliente: in questi casi è necessario valutare con molta attenzione tutti i rischi conseguenti alla concreta applicazione del contratto, i costi di eventuali inadempimenti anche piccoli del cliente, e la presenza di eventuali “clausole capestro”, per evitare che un apparente buon affare si trasformi in un vero disastro.
In queste ipotesi può essere anche interessante studiare un’apposita polizza assicurativa, dei cui costi tenere presente nella trattativa.